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2015-01-01

Alimentare made in Italy all

Pasta, dolci e alimenti biologici. Il pranzo di Tuttofood 2013 è pronto e (quasi) servito. La scorsa settimana, Fiera Milano ha sottoscritto due accordi per rafforzare la manifestazione biennale dell’agroalimentare e completare così il suo menù di promozione all’estero del made in Italy. Sulla tavola della prossima edizione di TuttoFood arrivano BtoBio, la vetrina del biologico acquisita dalla società Fiere e Comunicazione, e un piatto ricco di pasta e di dolci, preparato dai grandi player ma anche delle Pmi del settore. Fiera Milano, infatti, ha raggiunto un’intesa con Aidepi per ospitarne gli associati: 130 imprese (dolciumi e pastifici), che insieme rappresentano 16 miliardi di fatturato l’anno, il cui 20% dei volumi è destinato alle esportazioni. Per Enrico Pazzali, amministratore delegato di Fiera Milano, grazie a queste due ultime partnership «la società fieristica diventa strumento primario di politica industriale dell’agroalimentare, sia in Italia che all’estero ». Fino al 2007 Fiera Milano non faceva manifestazioni all’estero. Oggi invece sono circa una quarantina gli eventi che con il suo marchio fanno il giro del mondo. Quindi i brand più forti come Macef, Host e Tuttofood cominciano a viaggiare il globo a bordo di Fiera Milano. E presto gli appuntamenti oltre confine potrebbero aumentare. Perché la società guidata da Pazzali è in piena fase di shopping, disposta a investire circa 30 milioni di euro per nuove acquisizioni. Dopo aver siglato, nel 2007, l’alleanza in joint venture con Deutsche Messe, l’azienda lombarda ha comprato in Brasile la società fieristica Cipa, e oggi punta a Sudafrica, Stati Uniti, Turchia, Cina «Nei paesi Bric – spiega il manager – si registrano tassi di crescita a due o tre cifre per il nostro export, in particolare nel settore food. È il momento quindi di fare sistema per promuovere le nostre aziende. E non solo nelle aree emergenti». La frammentazione del tessuto produttivo in Italia si è riflessa anche nella sua struttura espositiva. Tanto che, negli ultimi anni, soprattutto nel Food, hanno guadagnato terreno le fiere in Germania, Francia e Spagna, oggi protagoniste del business dell’agroalimentare. «Manca poco all’Expo 2015, dedicata appunto al tema dell’alimentazione – continua Pazzali - Dobbiamo riorganizzare le forze e aumentare le sinergie. Ecco perché l’intesa con settori così vitali per il nostro agroalimentare, come lo sono i dolci e la pasta, può diventare un volano per tutto il food Made in Italy». Accanto a dolciumi e alimenti bio, inclusa una parte dedicata ai cibi senza glutine, verranno ampliate le sezioni dedicate ai surgelati e al mondo dei consumi fuori casa. «Entro il 2015 – dice Pazzali - vogliamo diventare la prima fiera al mondo per gli operatori business. Questa è l’ambizione che le nostre imprese stanno cogliendo, mettendo da parte le logiche dei mille campanili». Intanto in tema di cibo, Fiera Milano ha già messo in campo le sue forze, lanciando all’estero Food Hospitality World, la fiera della ristorazione e dell’ospitalità, in cartellone in India, a Mumbai e Bangalore, e in Cina a Guanzou. Intanto in Italia TuttoFood scalda i motori e amplia l’area espositiva. Nel 2011 la manifestazione ha accolto circa 1750 espositori (oltre 2000 marchi rappresentati) su una superficie di 40mila metri quadri netti e di 40000 visitatori professionali (il 50% proveniente da Paesi extra Ue). La prossima edizione dell’evento avrà molto più spazio per ospitare le imprese. L’area prevista aumenta del 50% e rappresenterà tutta la tavola del Made in Italy: lattiero, caseario, carni e salumi, multiprodotto, biologico, surgelati e il settore del consumo fuori casa. All’appello mancava solo il dolce. E l’invito a superare la logica dei mille campanili è stato raccolto da Aipedi. Dice il direttore dell’associazione confindustriale Mario Piccialuti: «L’alimentare ha vissuto a lungo grazie allo sviluppo del mercato interno. Oggi non basta più. L’export è il vero driver di crescita per le nostre imprese. L’anno scorso siamo cresciuti del 4% in termini di volumi e dell’8% per valori. Buone performance, ma si può e si deve fare di più. E per cominciare crediamo che un sistema fieristico così strutturato possa diventare una leva fondamentale per le nostre esportazioni». Sopra, Enrico Pazzali, ad di Fiera Milano A destra, una immagine di Tuttofood uno dei marchi con cui la società opera nel settore

Fonte: Repubblica.it

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