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2015-01-01

TOSCANA: ACCORDO CINA-REGIONE, GLI INDUSTRIALI CHIEDONO GARANZIE, MA SUL TESSILE CREATIVO NO ASSOLUTO

Al presidente degli industriali pratesi Riccardo Marini proprio non e' andato giu' l'accordo siglato venerdi' a Roma tra Cina e Regione Toscana per investimenti nel settore della ricerca e dell'innovazione nei diversi distretti industriali a cui i cinesi sono interessati e che dunque guarda dritto dritto a Prato e al suo cuore pulsante, il tessile. Intanto perche' e' stato calato dall'alto e poi perche' non e' chiaro quali vantaggi ne traggano i pratesi. Sulla contropartita Marini e' molto chiaro: sul tessile creativo non c'e' accordo che tenga, mentre su quello tecnico se ne puo parlare, ma con le dovute garanzie. E dunque Marini, cosi' come il sindaco di Prato Roberto Cenni, all'ultimatum che il governatore Enrico Rossi ha fatto a Prato per ospitare la sede di tale centro di ricerca, risponde 'ni'. Prende le distanze dalle dura posizione degli industriali, il sindaco di Montemurlo Mauro Lorenzini per il quale tale centro di ricerca italo cinese 'permetterebbe di controllare i prodotti diretti in Cina e di costruirsi un canale privilegiato di penetrazione commerciale. Inoltre rappresenterebbe un'opportunita' di studio e lavoro per tanti giovani ricercatori italiani.' Venerdi' prossimo Lorenzini, insieme ad una delegazione d'imprenditori del territorio, sara' a Roma per incontrare un gruppo di rappresentanti delle maggiori industrie cinesi e l'ambasciatore cinese in Italia per stringere rapporti commerciali.No al centro di ricerca cinese a Prato anche dalla Lega Nord e piovono critiche sul governatore anche dal Pdl e in particolare dal capogruppo in Regione Alberto Magnolfi: 'Rossi decida se Prato e' fra le priorita'. Il Protocollo non e' un progetto fatto su misura per Prato: lo stesso Presidente ha affermato che, se i pratesi non lo vogliono, fara' il Centro in un'altra citta'. Rossi ha troppa fretta di andarsene altrove. Anziche' rispondere ai dubbi e alle perplessita' cercando soluzioni - conclude Magnolfi - mette Prato di fronte ad un aut-aut prendere o lasciare. In questo modo si dimostra che quella proposta dal governatore e' una cornice valida per ogni quadro, 'prestabilita' senza prima aver ascoltato le associazioni di categoria e concertato quali sono i bisogni e le esigenze del tessuto produttivo e imprenditoriale pratese.
Fonte. ToscanaTv.com
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